13 Dicembre 2024

Un impegno per gli asili nido, bocciato

By admin

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha bocciato la nostra proposta per tutelare i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) nei servizi per la prima infanzia. Una decisione che rischia di allontanare la nostra regione dagli standard di equità e qualità educativa per i più piccoli.

Nonostante il Piemonte superi attualmente il 34% di posti disponibili negli asili nido, un risultato sopra la media nazionale, la nostra proposta mirava a garantire che ogni comune o bacino territoriale raggiungesse almeno il 33% entro il 2027. Tuttavia, il recente abbassamento del LEP al 15% a livello regionale, introdotto dall’Appendice VI del Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT), rappresenta un grave passo indietro.

Perché questa decisione è inaccettabile?

La legge 234/2021 e il PNRR avevano fissato obiettivi ambiziosi ma raggiungibili: un posto ogni tre bambini tra i 3 e i 36 mesi, con risorse adeguate per sostenere questo traguardo. L’Italia ha già destinato ingenti finanziamenti per raggiungere il 33% di copertura nazionale, ma con la modifica al PSBMT si apre la porta a disparità territoriali insostenibili. Alcune regioni potrebbero fermarsi al 15%, creando una grave disuguaglianza nell’accesso ai servizi.

In Consiglio, avevamo chiesto che la Regione Piemonte si impegnasse presso il Governo nazionale e in sede di Conferenza Stato-Regioni per ripristinare l’obiettivo originario, ma la maggioranza ha respinto la proposta. Questo nonostante i dati dimostrino che l’attuale copertura, pur positiva, non è sufficiente a rispondere alle esigenze delle famiglie piemontesi.

Asili nido: non un lusso, ma un diritto

Investire nei servizi per la prima infanzia significa guardare al futuro con lungimiranza. Gli asili nido non sono solo un aiuto pratico per le famiglie, ma rappresentano un tassello fondamentale per il diritto all’educazione e la lotta contro le disuguaglianze. Garantire almeno il 33% di copertura ovunque, non solo su media nazionale, è essenziale per evitare che alcune comunità restino indietro.

La bocciatura di questa proposta è una scelta miopica che penalizza i bambini, le famiglie e l’intero tessuto sociale del Piemonte. Abbiamo le risorse necessarie per agire, ma senza una chiara volontà politica rischiamo di tradire le ambizioni educative della nostra regione.

Non ci fermeremo

Questa battaglia non finisce qui. Continueremo a lottare per il diritto di ogni bambino a un’educazione adeguata, indipendentemente da dove vive. Non è solo una questione di numeri: è una questione di giustizia, uguaglianza e futuro.

Il Piemonte può e deve fare di più. Noi saremo sempre dalla parte delle famiglie e dei bambini.