Incidenti sul lavoro: i numeri dell’allarme

L’unica pandemia che non finisce è quella dei morti sul lavoro. La scorsa domenica 9 ottobre abbiamo celebrato la 72ª edizione della Giornata ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro – istituzionalizzata su richiesta dell’Associazione con Direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1998 e 2003 – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

La ricorrenza è stata un’occasione per riflettere sulle condizioni sui luoghi di lavoro e dei luoghi di lavoro. Torino è sempre stata in prima linea nella lotta contro le cosiddette “morti bianche” e bisogna ringraziare la nostra Magistratura, se il Parlamento ha deciso di istituire una Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro.

Da noi si sono celebrati dei processi simbolo che hanno portato anche a importanti revisioni legislative. Qui si sono vissute tragedie nelle fabbriche e nei cantieri che non si possono dimenticare. Ma non basta. I dati che Inail ha fornito in occasione di questa giornata dedicata alle vittime del lavoro non sono affatto rassicuranti. Il fenomeno non solo continua dopo il periodo pandemico, ma neanche i lockdown hanno dato tregua a una tendenza drammatica. La ripresa che si è verificata dopo il rimbalzo dell’economia, specialmente in alcuni settori sono davvero preoccupanti.

Il caso del crollo di via Genova è uno delle ultime ferite che la città ha dovuto subire e la richiesta di giustizia delle famiglie, condivisa da noi tutto, va di pari passo con l’impegno che altre famiglie non debbano più subire un lutto simile. Non si può morire di lavoro.

Inoltre non possiamo dimenticare i giovani e le giovani vittime di incidenti sul lavoro che si trovavano ancora nella loro fase di apprendimento di un mestiere. Questo obbliga a rendere diffuso il sentimento di attenzione per un lavoro sicuro. Dove l’aggettivo non sia sinonimo dell’ottenimento di una professione stabile, ma sia segnale di una condizione che coinvolge il datore di lavoro e il dipendente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *