Il dramma del coronavirus ha evidenziato la nostra fragilità; questa grande pandemia è servita a farci capire che dobbiamo organizzarci a livello internazionale, nazionale e locale per contrastare questi fenomeni.
Il motto “andrà tutto bene” è servito a farci coraggio durante il lockdown, ma adesso dobbiamo reagire e valutare le difficoltà e la crisi economica riorganizzando per il futuro una nuova pratica politica.
Bisogna offrire nuovi servizi e concretezza.
Prima di tutto dobbiamo dare priorità al lavoro e alla salute; abbiamo bisogno sul territorio municipale di politiche della sanità pubblica e di reti interistituzionali per garantire una politica di welfare adeguata.
Abbiamo a Torino famiglie fragili, con bambini ma anche tanti anziani sempre più bisognosi di cure ; c’è bisogno di risposte più importanti alla disabilità.
Abbiamo però anche tante persone sole, giovani, separati, disoccupati senza prospettive, alle quali possiamo offrire formazione, servizi per conoscere le realtà lavorative.
Sono estremamente urgenti politiche di riorganizzazione della medicina territoriale, potenziamento delle reti pediatriche e geriatriche e ci deve essere una priorità assoluta nella costituzione di case della salute.
Bisogna dare spazio nelle case della salute a servizi di sanità pubblica con la presenza di medici e servizi infermieristici che possano operare in rete con i servizi sociali per contrastare l’abbandono dei soggetti che vivono da soli, la costruzione della telemedicina, è necessario investire su strutture sanitarie pubbliche, presenti sul territorio.